Blacklist significa letteralmente “lista nera” e suggerisce l’idea di qualcosa da cui tenersi alla larga perché è oscuro, cioè poco sicuro.
Una blacklist può essere tecnicamente definita come un elenco di “entità” potenzialmente dannose a cui viene negato l’accesso o l’esecuzione.
Il termine blacklist riguarda diversi ambiti e aspetti della sicurezza “in rete”.
Può esistere, ad esempio, una blacklist di siti bloccati dal browser o dai motori di ricerca come Google perché considerati non sicuri o infetti per virus o malware. Ma si può parlare di blacklist anche nel caso di un elenco di indirizzi email che sono stati bloccati dal provider che gestisce la posta elettronica o dagli stessi destinatari dei messaggi.
Cosa significa Blocklist
In alternativa alla parola blacklist è spesso usato il termine blocklist.
Le due espressioni sono praticamente equivalenti, ma la parola blocklist sembra forse suggerire meglio l’idea dibloccare una risorsa ritenuta non idonea o sicura.
L’inserimento in blocklist è appunto l’azione di blocco (mancata autorizzazione in ingresso) della risorsa riceve da parte di un determinato soggetto (un gestore di posta elettronica, un browser o un motore di ricerca come Google).
Differenza tra blacklist e blocklist
Tra i termini blocklist e blocklist in pratica non c’è non c’è differenza!
Entrambi suggeriscono più o meno lo stesso concetto, cioè un elenco di nomi utente, di indirizzi IP, risorse o siti web a cui è impedito l’accesso.
Ma quale dei due termini è più corretto usare? Ecco qualcosa che dovresti sapere!
La Blacklist diventa Blocklist
Google vuole incoraggiare l’uso di una terminologia tecnica più “neutra” evitando tutte le sfumature lessicali che potrebbero essere offensive per le persone di colore.
Perché blocklist invece di blacklist?
A sostegno del movimento Black Lives Matter, Il team di sviluppo di Chrome ha ufficialmente dichiarato di voler rimuovere dalla lista dei termini tecnici ogni formula potenzialmente offensiva o che possano suggerire una forma di razzismo.
Nelle guide ufficiali per la programmazione in codice di Chrome è stato inserito un invito ai programmatori ad usare espressioni “socialmente e razzialmente neutre”.
“Termini come blacklist e whitelist rafforzano l’idea che black sia male e bianco sia bene”, si legge nel documento del team di Chrome.
In sostanza si vuole evitare l’uso in antitesi di parole come “blacklist” e “whitelist” per significare differenza tra male e bene associata ai colori bianco e nero.
Cosa fare se il tuo sito è in blocklist?
Se il tuo sito è finito nella blocklist (o blacklist) di Google, niente panico! Ecco cosa puoi fare: