e commerce senza partita IVA: 3 e 3 risposte per capire (aggiornate al 2024)
Tempo di lettura: 5 minuti
Aggiornato al 04 Maggio 2024

Fare eCommerce senza partita IVA: è possibile? Rispondiamo a questa domanda che molti si pongono prima di iniziare a vendere online.

L’argomento è interessante per chi vuole iniziare un’attività di commercio online. E visto che in giro se ne leggono tante, voglio offrirti informazioni veloci e precise per chiarire i tuoi dubbi.

1. Posso aprire un eCommerce senza la partita IVA?

No, la partita IVA è sempre necessaria per vendere online se non si tratta di una vendita occasionale.

Anche se mi piacerebbe dirti il contrario, ti serve la partita IVA per fare eCommerce in maniera abituale.

Ci sono piattaforme che promettono di aprire un negozio online gratis, in maniera facile e veloce. Questa informazione “promozionale” contribuisce a creare l’illusione che una piattaforma gratuita consenta di sottrarsi a tutti i costi relativi all’apertura del sito eCommerce, partita IVA compresa.

Anche nel caso di piattaforme intermediarie con un profilo gratuito o premium ci sono costi di gestione e adempimenti fiscali da affrontare.

Per quanto riguarda nello specifico la partita IVA: dovrai necessariamente aprirla se la tua attività non è saltuaria o occasionale ma vendi invece in modo ripetuto e sistematico. E questo indipendentemente dal canale di vendita (piattaforma gratuita o sito dedicato).

Solo se la tua vendita è occasionale puoi non aprire la partita IVA.

Se hai un tuo sito eCommerce, il fatto stesso che lo shop sia sempre aperto e raggiungibile h24 dalle persone che vogliono fare acquisti dimostra che l’attività è abituale e quindi soggetta all’obbligo di partita IVA.

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2. Se vendo su marketplace devo aprire la partita IVA?

Sì, la partita IVA è necessaria non solo se hai un sito web, ma anche tramite marketplace, se lo fai in modo abituale.

Probabilmente ti stai chiedendo se puoi vendere senza partita IVA tramite Amazon, eBay o Vinted. 

La risposta è sì, se la tua vendita è occasionale. Ma anche per vendere su marketplace ti serve la partita IVA se lo fai in modo sistematico e ricorrente, perché in questo caso la tua attività è considerata professionale.

La partita IVA non è un costo legato al sistema di vendita (sito web o piattaforma intermediaria) ma dipende dal presupposto della “occasionalità” oppure della “sistematicità” dell’attività svolta.

Se vuoi essere in regola e non incorrere in sanzioni, devi per forza aprire la partita IVA per vendere in modo ripetuto e non occasionale, anche su Amazon, eBay o Vinted.

La Direttiva DAC 7 della Comunità europea

A conferma di quanto detto, si pone anche la  Direttiva DAC 7 della Comunità europea, che impone alle piattaforme di vendita online/marketplace di comunicare annualmente all’Agenzia delle entrate i dati dei venditori che hanno effettuato più di 30 vendite in un anno oppure che  hanno raggiunto un incasso superiore ai 2000 euro.

Non è ancora chiaro se e come l’Agenzia delle Entrate userà i dati ricevuti dalle piattaforme come Vinted o eBay, ma l’idea sembra quella di contrastare l’evasione fiscale e rintracciare i venditori abituali che pensano di non essere tali solo perché non hanno un proprio sito web o non superano i 5000 euro l’anno di incasso.

3. Quando una vendita online può definirsi “occasionale” e quindi esente da partita IVA?

La vendita è considerata occasionale e quindi esente dall’obbligo di partita IVA solo se è saltuaria e non frutto di un’attività organizzata, stabile  e continuativa.

Per vendere online senza partita IVA devi abbandonare l’idea di aprire un sito web dedicato, pubblicizzare prodotti e commerciare in qualsiasi altra forma in modo regolare e ripetuto.

Un esempio di vendita occasionale? Proporre un paio di pattini usati su eBay o vendere di tanto in tanto abiti usati su Vinted, o saltuariamente qualche prodotto di artigianato.

Ovviamente l’attività è sempre considerata abituale nel caso tu abbia un sito web, cioè uno spazio dedicato ad una attività che di per sé risulta continuativa: sempre aperto, dotato di pagine prodotto e di un servizio di pagamento e spedizione, adatta alla pubblicità sui canali digitali.

Chi vende regolarmente deve aprire partita IVA perché è considerato “venditore professionale“. In questo caso la vendita online rientra nelle regole della vendite regolamentate dal Decreto legislativo n. 185 del 1999.

L’art. 35 di questo decreto obbliga a indicare (al momento dell’apertura della partita IVA) l’eventuale indirizzo del sito web usato per il commercio dei propri prodotti e a mettere in evidenza all’interno del sito stesso il proprio numero di partita IVA.

Se vendi senza Partita IVA non puoi fare pubblicità alla tua attività con mezzi digitali, ad esempio tramite i social come Tik tok.

Anche Un profilo FB in cui esponi i prodotti con l’obiettivo di venderli (pur se frutto di attività artigianale) dimostra che la tua attività è sistematica e organizzata. Tanto basta a provare che la tua attività di vendita è professionale e continuativa e quindi soggetta all’obbligo di aprire la Partita IVA.

Un’ultima riflessione riguarda i prodotti artigianali venduti online. Cosa succede in questo caso?

Puoi vendere i tuoi prodotti artigianali online senza partita IVA?

Puoi vendere i tuoi prodotti artigianali online senza partita iva solo se si tratta di un’attività occasionale.

  • se i tuoi manufatti sono legati a un hobby e non lo fai in modo professionale;
  • solo tramite piattaforme di terze parti (ad esempio: Vinted, eBay o il Marletplace di FB).

Non puoi invece creare un sito e-commerce perché in questo caso, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, si tratta di un vero e proprio negozio sempre attivo online che rappresentano un’attività continuativa e quindi professionale per la quale è obbligatoria la Partita IVA.

Tutto chiaro? Se hai ancora qualche dubbio lascia un commento!

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e Commerce senza partita IVA: 3 domande+3 risposte
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e Commerce senza partita IVA: 3 domande+3 risposte
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In questo articolo offriamo tre risposte per capire se si può aprire un eCommerce o vendere online senza partita IVA, informazioni aggiornate al 2024
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