
Vendere online senza partita IVA: è possibile? Rispondiamo a questa domanda che molti si pongono prima di fare eCommerce.
L’argomento è interessante per chi vuole iniziare un’attività di vendita online. E visto che in giro se ne sentono tante, voglio offrirti informazioni precise e aggiornate per chiarire i tuoi dubbi.
eCommerce: partita IVA sì o no? Le nostre risposte
1. Posso vendere online senza la partita IVA?
No, la partita IVA è sempre necessaria per vendere online se non si tratta di una vendita occasionale.
Anche se mi piacerebbe dirti il contrario, ti serve la partita IVA per fare eCommerce (vendere online) in qualsiasi forma e attraverso il canale digitale, se lo fai in modo abituale.
Ci sono piattaforme che promettono di aprire un negozio online gratis, in maniera facile e veloce. Questa informazione “promozionale” contribuisce a creare l’illusione che sia possibile evitare tutti i costi relativi all’eCommerce, partita IVA compresa.
Invece, anche nel caso di piattaforme come ad esempio WIX (con un profilo gratuito o premium) ci sono adempimenti fiscali da affrontare, cioè costi legati all’attività che andrai a svolgere.
Per quanto riguarda nello specifico la partita IVA: dovrai necessariamente aprirla se vuoi vendere in modo ripetuto e sistematico, indipendentemente dal canale di vendita che sceglierai per farlo (piattaforma gratuita o sito eCommerce di tua proprietà).
Solo se la tua vendita è occasionale puoi non aprire la partita IVA.
Aprire un sito eCommerce senza partita iva
Nel caso del sito eCommerce, il fatto stesso di avere uno shop “proprietario” sempre aperto e raggiungibile h24 dimostra che l’attività è per sua natura abituale e quindi soggetta all’obbligo di partita IVA.
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Il sito eCommerce descrive prodotti, è dotato di un servizio di pagamento e spedizione, adatto alla pubblicità sui canali digitali. Per le caratteristiche che ho appena descritto è considerata dalla legge come un’attività di vendita continuativa e abituale.
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2. Se vendo su marketplace devo aprire la partita IVA?
Sì, può essere necessaria. Dovrai avere la partita IVA non solo se hai un sito eCommerce, ma anche per vendere su marketplace, se lo fai in modo abituale.
Probabilmente ti stai chiedendo se puoi vendere senza partita IVA tramite piattaforme come Amazon, eBay, Vinted, Subito o Wallapop.
La risposta è sì, se la tua vendita è occasionale. Ma anche per vendere su questo tipo di piattaforme ti serve la partita IVA se lo fai in modo sistematico e ricorrente, perché in questo caso la tua attività è considerata professionale.
La partita IVA non è un costo legato al canale di vendita (sito web o piattaforma intermediaria) ma dipende dal presupposto della “occasionalità” oppure della “sistematicità” dell’attività svolta.
Se vuoi essere in regola evitando multe e sanzioni, devi aprire la partita IVA per vendere in modo costante e non occasionale, anche su Amazon, eBay o Vinted.
La Direttiva DAC 7 della Comunità europea
A conferma di quanto detto si pone la Direttiva DAC 7 della Comunità europea in materia di trasparenza fiscale che si applicano a tutti gli operatori di piattaforme digitali. Questo documento impone alle piattaforme di vendita online/marketplace di comunicare annualmente all’Agenzia delle entrate dei relativi paesi i dati dei venditori che hanno effettuato più di 30 vendite in un anno oppure che hanno raggiunto un incasso superiore ai 2000 euro.
Non è ancora chiaro se e come l’Agenzia delle Entrate italiana sta usando i dati ricevuti dalle piattaforme come Vinted o eBay, ma sembra siano già scattati i primi controlli per contrastare l’evasione fiscale e rintracciando i venditori abituali che pensano di non essere tali solo perché non hanno un proprio sito web o non superano i 5000 euro l’anno di incasso.
3. Quando una vendita online è considerata “occasionale” e quindi esente da partita IVA?
La vendita è considerata occasionale e quindi esente dall’obbligo di partita IVA solo se è saltuaria e non frutto di un’attività organizzata, stabile e continuativa.
Se vuoi vendere online senza partita IVA devi abbandonare l’idea di aprire un tuo sito web dedicato alla vendita o commerciare in qualsiasi altra forma in modo regolare e ripetuto.
Qualche esempio di vendita occasionale che è esente da obblighi fiscali: proporre un paio di pattini usati su eBay o vendere di tanto in tanto abiti su Vinted. Oppure vendere saltuariamente qualche prodotto di artigianato.
Al contrario di quello che ancora si sente dire il tetto massimo dei 5000 euro annui, non rileva in alcun modo per determinare l’obbligo o meno della partita IVA.
Cosa dice la legge italiana
Chi vende regolarmente deve aprire partita IVA perché è considerato “venditore professionale“. In questo caso le regole per la vendita sono dettate dal Decreto legislativo n. 185 del 1999.
L’art. 35 di questo decreto obbliga a indicare (al momento dell’apertura della partita IVA) l’eventuale indirizzo del sito web che sarà usato per il commercio dei propri prodotti e a mettere in evidenza all’interno del sito stesso il proprio numero di partita IVA.
Se vendi senza Partita IVA non puoi fare pubblicità alla tua attività con mezzi digitali, ad esempio tramite i social come può essere Tik Tok.
Un profilo Facebook in cui esponi i tuoi prodotti con l’obiettivo di venderli (n.b.. anche se sono frutto di attività artigianale) dimostra che la tua attività è sistematica e organizzata. Tanto basta a provare che vendi in modo professionale e sarai soggetta all’obbligo di aprire la Partita IVA.
Un’ultima riflessione riguarda i prodotti artigianali venduti online. Cosa succede in questo caso?
Puoi vendere i tuoi prodotti artigianali online senza partita IVA?
Puoi vendere i tuoi prodotti artigianali online senza partita iva solo se si tratta di un’attività occasionale.
- se i tuoi manufatti sono legati a un hobby e non lo fai in modo professionale;
- se vendi solo solo tramite piattaforme di terze parti (ad esempio: Vinted, eBay o il Marletplace di FB).
Non puoi invece aprire un sito e-commerce perché in questo caso, come abbiamo visto nei paragrafi precedenti, si tratta di un vero e proprio negozio sempre aperto che rappresentano un’attività continuativa e quindi professionale per la quale è sempre obbligatoria la Partita IVA.
Tutto chiaro?
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