Sottodominio cos'è e a cosa serve
Tempo di lettura: 8 minuti
Aggiornato al 20 Giugno 2023

Cos’è un sottodominio? E perché dovresti aggiungerlo a tuo sito web? Ne parliamo in questo articolo, con tanti esempi per capire.

Sottodominio cos’è?

Un sottodominio è parte di un dominio esistente e contemporaneamente un spazio web autonomo.

Si tratta di una sezione del sito web creata a partire dal dominio principale per suddividere il sito web in sezioni o per installare un nuovo sito web (autonomo ma collegato al sito principale).

Il sottodominio è un’area separata rispetto al sito web principale che è però anche parte del dominio esistente.

É chiamato anche dominio di terzo livello, in base alla sua collocazione all’interno della struttura gerarchica del DNS (sistema dei nomi dominio).

Nell‘indirizzo del sito web (URL), da destra a sinistra troviamo: il dominio di primo, secondo e terzo livello.

esempio sottodominio del sito web

Il dominio di terzo livello non è un elemento indispensabile dell’URL. Quando esiste è inserito prima del nome del sito principale.

Visivamente, il sottodominio è un’informazione aggiuntiva che precede il dominio di secondo livello, separata dal punto.

Le caratteristiche principali del sottodominio:

Per creare un sottodominio devi disporre del dominio principale. Se sei il titolare di un nome dominio (perché lo hai registrato) puoi aprire anche più sottodomini e assegnargli liberamente un nome.

Sottodominio: quando è utile?

Se usato con consapevolezza un sottodominio può essere utilissimo per ripartire e organizzare i contenuti del sito, ottimizzarne la struttura  e ne migliorare navigabilità e usabilità.

Con un colpo d’occhio all’URL le persone possono capire facilmente in che punto del sito si trovano e se la sezione che stanno per visitare è dedicata ad un argomento particolare o a una funzione specifica.

Il sottodominio è utile quando quello che andrai ad installare nel nuovo spazio ha una sua identità dal punto di vista logico e tecnico.

Puoi usare un sottodominio per creare una sezione del sito da dedicare a un particolare scopo, quando lo sviluppo di questa nuova area richiede:

  • l’installazione di un CMS  diverso da quello del sito principale;
  • lo stesso CMS, ma un tema diverso.

Anche da un punto di vista tecnico, quindi,  il sottodominio deve essere una necessità, altrimenti è più utile usare una sottocartella.

L’utilità  di un sottodominio dipende non solo dalla struttura logica del sito ma anche e dalla tecnica di sviluppo che vuoi usare per la nuova sezione.

Qualche esempio

Se vuoi creare uno shop e da anni hai un sito aziendale installato nel dominio principale potresti scegliere di realizzarlo con un CMS diverso, oppure usando lo stesso CMS (ad esempio WordPress) ma con un tema diverso, predisposto per i siti eCommerce.

In questo caso hai bisogno di usare un sottodominio.

Allo stesso modo, per creare di una piattaforma eLearning ci sono CMS specifici e se anche vuoi usare WordPress, esistono temi specifici adatti all’apprendimento a distanza.

Un ulteriore caso è quello dell’installazione di un forum annesso al sito.  Il forum è una piattaforme dal design basilare ma estremamente funzionale  realizzata con strumenti tecnici specifici: può avere senso collocarla in un sottodominio.

Il sottodominio è utile quando il progetto ha una propria individualità e richiede CMS, tecniche di programmazione o temi diversi rispetto al sito madre.

Se si installa lo stesso CMS del dominio madre, con gli stessi amministratori, tema e logo, allora non conviene affatto creare un sottodominio.

Quindi: sottodominio sì o no?

Dipende! Dal legame logico e tecnico che il nuovo contenuto ha con il sito madre:

  • se è molto vicino a quello che ha già? Inseriscilo in una sottocartella.
  • quando è qualcosa di  un po’ più distante e deve avere una suo identità,  ti serve un sottodominio.
  • se è qualcosa di completamente diverso dal progetto iniziale, crea un dominio nuovo: e si installa un nuovo sito web.

Il problema della multi-gestione del sito web

I siti installati nei sottodomini sono spazi autonomi e richiedono quella che potremmo definire pluri-gestione.

Installando più sottodomini ti troverai  a gestire più siti che non sono sincronizzati fra loro.

Questo può complicarti la vita in caso di modifiche alle parti comuni, come ad esempio logo, header o footer. Ogni cambiamento dovrà essere replicato su tutti i sottodomini.

Sottodominio: esempi d’uso

Ecco alcuni casi in cui esiste la possibilità di usare un sottodominio.

Azienda con più sedi o filiali

Quando il sito web rappresenta un’azienda con più filiali o sedi ognuna potrebbe avere bisogno di un sito autonomo.

In questo caso creando diversi sottodomini si avrebbero più siti web distinti ma collegati perché parte di un unico progetto.

eCommerce annesso al sito

Lo shop dell’azienda che ha già un sito web può essere collocato in un sottodominio.

Esiste anche la possibilità di inserirlo in una sottocartella del dominio principale.

La scelta fra le due alternative va valutata attentamente perché coinvolge diversi aspetti di gestione  e comporta conseguenze sulla SEO.

Sito web multilingua

Le varie lingue di un sito web potrebbero corrispondere ad altrettanti sottodomini.

Il sito può essere tradotto o, in alternativa, si può invece installare ogni versione in un sottodominio.

Questa seconda possibilità comporta alcuni svantaggi, che sono comuni alla gestione di tutti i siti web installati nei sottodomini:

  • necessità di gestire più siti (tanti quanti sono le lingue) che non sono sincronizzati fra loro.
  • problema delle modifiche alle parti comuni del sito (per esempio il logo e il footer) che devono essere effettuate su tutti i siti/sottodomini.

Oggi tutti i CMS gestiscono il multilingua: qualcuno in modo nativo, altri con installazioni di plugin o moduli e quindi nella maggior parte dei casi, non ha senso complicarsi la vita e usare un sottodominio.

Landing page

Anche una landing page può essere messa in un sottodominio.

In questo modo, pur mantenendo un collegamento con il sito principale si può avere maggiore libertà nel design che potrebbe essere anche non in linea con il resto della grafica.

Ogni scelta estetica che riguarda il sito è comunque da valutare con attenzione per non compromettere la coerenza del progetto.

In genere una landing page è costruita per una campagna annunci ma potrebbe avere anche opportunità di posizionarsi naturalmente su Google per la ricerca organica. Collocarla in un sottodominio la renderebbe autonoma lato SEO  rispetto al sito web.

Area test

Un sottodominio potrebbe essere utile per creare un’ area test, in modo da sperimentare nuovi assetti tecnici o grafici senza danneggiare il resto delle pagine del sito.

Versione mobile del sito web

Un sottodominio può essere usato, per esempio, anche per sviluppare la versione mobile del sito web.

Nella maggior parte dei casi, però, si preferisce creare un sito web responsive, con un design reattivo in grado di adattarsi alla navigazione da smartphone e altri device.

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La rilevanza del sottodominio per la SEO

La struttura del sito web influisce in modo significativo sul posizionamento del sito web e dei suoi contenuti sui motori di ricerca.

Ma che rilevanza ha un sottodominio per la SEO del sito web e sul rendimento della ricerca organica?

I motori di ricerca considerano il sottodominio come un nuovo sito web.

Un sottodominio può essere anche una buona scelta in ottica SEO, a patto che sia consapevole perché può avere un impatto importante sul rendimento del sito web nella ricerca organica.

I sottodomini non hanno alcun legame con il dominio principale in ottica SEO, motivo per cui il sottodominio non trasferisce la propria autorevolezza e affidabilità al sito madre (e viceversa).

Questo autonomia lato SEO del sottodominio può rappresentare uno svantaggio, ma a volte anche un vantaggio.

  • Nel caso di una penalizzazione del sottodominio da parte di Google, il dominio principale e gli altri sottodomini non saranno compromessi. E ovviamente lo stesso vale anche in caso contrario.
  • I sottodomini ti procurano maggiori possibilità di comparire più di una volta tra i risultati per una stessa ricerca. e usati con consapevolezza, aumentano le tue possibilità che il tuo sito possa essere visitato.
  • Sempre dal punto di vista SEO, i sottodomini possono essere utilizzati per creare contenuti ottimizzati che riguardano un particolare argomento/set di keyword con i relativi campi semantici.

Quindi sottodominio si o no? Dipende dal tuo progetto!

Gli amministratori di siti web devono impostare una strategia SEO dedicata al sottodominio e considerarne l’impatto sul sito web principale.

Sottodominio o Sottocartella?

Oltre all’uso del sottodominio esistono anche altri modi per creare sezioni o spazi particolari del sito web, del sito come ad una o più sottocartelle (o subdirectory).

La questione del blog aziendale

Quando si crea un blog annesso ad un sito web (quello che è viene definito “blog aziendale”), puoi collocarlo all’interno di un sottodominio:

Il blog come Sottodominio:

il blog come sottodominio

Ma, in alternativa, potresti inserirlo in una sottocartella del sito principale.

Il blog come Sottocartella:

blog come sottocartella

La scelta fra sottodominio o sottocartella si pone spesso quando si parla del blog aziendale.

Nel 99 per cento dei casi il blog aziendale sta bene in una sottocartella! Intanto perché non ha bisogno di un CMS diverso o di un tema diverso rispetto al sito principale.

Tutti i CMS possono essere usati per bloggare e qualsiasi tema prevede sempre tutte le funzionalità necessarie, uno spazio per i post, un archivio per gli articoli e per le categorie.

WordPress che nasce come strumento per fare blogging.

Ma come abbiamo visto nel paragrafo precedente, i motori di ricerca considerano il sottodominio e quello che vi è installato come un sito web del tutto nuovo.

Il blog aziendale nasce all’opposto per trasferire ranking al sito principale (si scrivono articoli per favorire il posizionamento e la visibilità del sito).

Quindi collocarlo in un sottodominio non avrebbe molto senso lato SEO.

Anche in una sottocartella il blog come si vede già dalla URL è preceduto dallo slash e può avere visivamente e logicamente una propria identità.

Bisogna quindi ponderare bene e decidere caso per caso, magari con l’aiuto di un professionista.

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Cos'è un sottodominio, a cosa serve e quando può essere utile inserirlo nel sito web?
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